Pescocostanzo, tra i più alti centri dell’Appennino, conserva come un gioiello prezioso il suo patrimonio artistico di origine millenaria.
Suggestiva e magica l’atmosfera che vi si respira.
Il centro del paese è un concentrato di opere d’arte: inaspettata bellezza per chi visita il borgo per la prima volta.
Un patrimonio di monumenti rinascimentali, barocchi e neoclassici perfettamente conservati, fino a quei gioielli dell’architettura popolare che sono le case con il “vignale”.
Sul Peschio, sospeso a 1400 metri di altezza nel territorio del Parco della Majella, sugli Altipiani Maggiori d’Abruzzo, sono documentate le origini del primo nucleo abitativo che risalgono al X secolo.
Dopo il sisma del 1456, il borgo venne ricostruito più a valle – con un nuovo impianto urbanistico – per resistere a bufere e terremoti.
Arrivarono le maestranze lombarde – esperte nella lavorazione della pietra, del ferro battuto, del legno, – che connotarono profondamente, con i loro usi e costumi e la loro arte, la vita sociale e culturale del paese.
Governata nel tempo da sovrani benevoli e signori feudatari, tra cui la illuminata nobildonna Vittoria Colonna che esercitò sulla cittadina «una benefica dominazione» e tenne i Pescolani « in luogo di amici», Pescocostanzo, guidata da una classe sociale erudita ed economicamente robusta , riuscì ad affrancarsi dalla dipendenza feudale riscattando la propria libertà e diventando nel 1774 “Universitas Sui Domina” ovvero : “Comunità padrona di sé ”, motto inciso sull’architrave della porta della Casa comunale che fregia ancora oggi il suo stemma.
Oggi la cittadina, perla turistica della montagna abruzzese, è il posto ideale per il moderno turista-viaggiatore che vi può trovare una natura superba, decoro dell’ambiente, una tradizione di eccellenza dell’artigianato artistico (oreficeria, merletto a tombolo, ferro battuto, legno intagliato), un’offerta di prodotti altamente qualificati dell’attività lattiero-casearia, una gastronomia che coniuga con successo tradizione e innovazione, ed una attrezzatura turistica estiva (con attività variegate: escursioni, mountain bike, passeggiate a cavallo) ed invernale (con la stazione sciistica di Vallefura che rappresenta un’alternativa interessante e offre la possibilità di belle piste, snowpark e baby park, nonché sci di fondo ed escursionistico nella riserva del bosco di Sant’Antonio) che ben si integra con l’offerta dei vicini centri con i quali forma il comprensorio turistico più importante della montagna abruzzese.
Testi a cura di L. Sette
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